Ho sempre vissuto la pioggia con molta indifferenza: alle gocce che cadono sul mare d’asfalto per tanto tempo ho preferito il fragore dell’impeto dei temporali.
Lampi e tuoni liberavano le rabbie represse, scioglievano le paure nascoste e quasi con funzione catartica portavano un sollievo all’animo quasi che tutte le ombre che reprimevi dentro potessero uscire in un impeto di rabbia tale da sconvolgere gli eventi naturali e fossero le stesse rabbie e paure ad originare lampi tuoni e temporali.
Poi negli anni ti riscopri viaggiatore:viaggi per terra per cieli per mari, a volte ti traghetta la fantasia e il tuo viaggiare avviene lungo le pagine di un libro,a volte il viaggio è sulla tua pelle.
Ai temporali viaggio dopo viaggio cominci a preferire i “rainy days” i giorni di pioggia, perché in fondo a distanza di anni e chilometri percorsi sono la compagnia che stranamente resta più impressa nel ricordo.
La pioggia pian piano da compagna di viaggio scomoda e pericolosa si riscopre compagna di lunghe meditazioni e riflessioni.
Poco importa in fondo che tu stia attraversando l’Europa in moto in pieno inverno o sia seduto dentro un camper a guardar fuori il mare da un oblò: quella giornata di pioggia si imprime indelebile nei tuoi ricordi, più per il tempo che ti ha lasciato con te stesso che per tutto il resto.
Di molti viaggi su due ruote ormai restano più impresse le difficoltà a restare in equilibrio precario tra auto e camion sotto valanghe di acqua, il freddo della pioggia penetrare dopo ore tutti gli strati protettivi dell’attrezzatura, la visiera aperta per vedere la strada, gli schizzi sulla pelle del viso che bruciano come fosse lava rovente, la paura di non arrivare, la gioia di essere arrivati.
Riscopro dunque il piacere interiore di un giorno di pioggia, il sentire il viso bagnarsi sotto le gocce cadenti.
E ti accorgi che in fondo quel che vivevi nell’impeto di un temporale accade di nuovo, solo in maniera più lenta e profonda.
Cadono gocce su un mare d’asfalto, e tra cielo e terra nel loro veloce percorso quasi ti epurano, preparandoti ad assaporare il piacere di un raggio di sole.