Passano le ore i giorni, i mesi e realizzi che quel fluire continuo di pensieri che trasformavi in parole si é fermato, lasciando progressivamente il posto a quello che ora dopo ora vivi sulla tua pelle.
Passi così da scrittore e narratore di storie di vita a personaggio principale e protagonista di una e mille storie.
E proprio perché sono vissute in prima persona, sudate e sofferte non riesci a metterle in parola.
Ti accorgi che la pausa che ti eri concesso per raccogliere nuove idee sta sgretolando le tue basi e le tue passioni, perché sei così consapevole di essere tu quel protagonista del romanzo della tua vita, che risulta difficile ormai toglierti quei panni, fatti del sapore di vita vissuta, del piacere dell’avventura sulla pelle e tornare ad osservare la realtà da fuori, come facevi un tempo.
Un giorno capisci che devi fuggire per ritrovare il giusto equilibrio, ma soprattutto trovare te stesso.
Non bastano penna, tastiera e fantasia, ora vuoi metterti alla prova per capire se veramente sei pedina su una scacchiera, oppure sei tu a decidere del tuo destino.
Riaffiora alla mente un viaggio fatto nove anni fa, quando la tua vita era completamente diversa, ambientata in un altro mondo, fatto di una famiglia che ora non c’è più, e dove quella meta rappresentava un capriccio da soddisfare.
Ora dopo ora maturi l’idea che quel viaggio rivissuto adesso, malgrado i pericoli e le insidie che nasconde, possa fare al caso tuo.
Un viaggio a bordo di una vecchia bmw K100, che qualche anno fa ti aveva scelto nel garage di un meccanico.
Un viaggio introspettivo all’interno di un casco integrale fatto di pensieri e della strada percorsa.
Molte le insidie, le difficoltà affrontate.
Molti i dubbi se valesse la pena tornare.
Ora non resta che capire chi é scrittore e chi il protagonista, certo è che le parole ricominciano a fluire.
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Ciao Andrea, che dire dopo queste tue riflessioni. Certo che ti posso dare ragione quando si fanno dei viaggi cosi lunghi e faticosi. All’interno del casco, la nostra testa probabilmente ragiona di più e i pensieri galoppano, sia nel passato, che nel presente. L’importante è poi ritrovarsi nella realtà. Io l’ho fatto tante volte quel viaggio introspettivo, ma poi sono sempre ritornato.
Anche tu l’hai fatto.
Un saluto ammirevole. Giuliano