Era il 30 aprile quando ho postato l’ultimo articolo certo che di lì a qualche giorno avrei comunque lanciato in rete altre riflessioni.
Da quel giorno invece molte cose son successe, tra cui un terribile attentato costato la vita ad una giovane sacrificata per le inutili ragioni di una demenziale mente assetata di una non ben chiara vendetta, e due terribili scosse di terremoto.
Giorno dopo giorno mi ripromettevo di affacciarmi al blog per dire la mia su quanto accadeva, ma così non è stato.
È difficile dare opinioni quando non c’è una logica in quel che capita.
Le cose succedono e basta, se poi vi siano nessi di causa effetto questo è indipendente e secondario.
E così una ragazza muore perché quella mattina é scesa un attimo prima dall’autobus, perché un indefinibile essere ha ponderato che una giustizia stragista é la soluzione giusta per i torti subiti, non è chiaro da chi e per cosa.
Succede che capannoni industriali crollano a seguito di due forti scosse: il problema è che mentre il terremoto non si può prevedere, resta assurdo che strutture di cemento armato di tal fatta si affloscino come fossero di cartone.
E deve arrivare Porta a Porta con il plastico a chiarire che da mezzo secolo tali strutture sono assemblate a incastro.
Ma in fondo non era zona sismica, e dietro questa affermazione si susseguono ondate di avvisi di garanzia, alla ricerca di un capro espiatorio, tanto nel nostro Paese l’importante è trovare un colpevole, trovare il chi, ma mai capire il perché.
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Ciao Andrea, già le cose succedono e basta come da titolo, invece non sempre è così. Giuste le tue riflessioni. Un saluto da Giuliano