Sanremo e’ sempre Sanremo

Non ho ancora letto articoli e commenti sulla prima serata del Festival.
Mi bastano le impressioni vissute in una serata che doveva essere di relax, dopo una giornata di lavoro, festeggiando San Valentino.
Eppure come per ogni anno e’ impossibile non sollevare critiche, non muovere commenti negativi e ormai pochissimi apprezzamenti.
Senza dubbio il cast c’era.
Che dire della professionalità e capacità del presentatore Morandi e del suo assistente Papaleo (di cui non posso dimenticare Basilicata coast to coast).
Chi altri non sarebbe caduto nel panico già alla notizia del ricovero della piccola star della serata per problemi cervicali.
Vogliamo poi parlare dei problemi tecnici al sistema delle votazioni per la giuria?
Non oso immaginare il dietro le quinte fatto di cantanti adirati per i voti non espressi correttamente e oltre.
Eppure da buon comandante il Morandi e’rimasto li al timone, anche se ultimamente i capitani si permettono di provare le scialuppe prima dei passeggeri.
Mi aspettavo che il centro dell’attenzione fosse per i cantanti, ma all’alba delle 23 solo quattro voci erano uscite e subito i riflettori erano per il super ospite Celentano.
E dire che un po la cosa mi aveva incuriosito.
“Ma come?” mi sono chiesto ” lo avevano bandito ancora ai tempi della foca?”
Le sue pause e quella “e” senza accento lo avevano calato nei panni dell’asino della classe, e ora dopo più o meno vent’anni ne facciamo un personaggio da trecentomila euro? L’alternativa a Benigni?
Potenza dei media, tuttavia le aspettative non sono state disattese. Sul palco c’era un predicatore di cose senza senso, che ha inscenato persino interventi fuori programma e che già dopo i primi cinque minuti era scaduto nella banalità.
Un gran sermone contro chiesa, politica, consulta, per ringraziare il cielo che c’e’ la Rai non privatizzata.
Aggiungo io: che può sperperare la tassa/canone in onorari da favola per mezz’ora di chiacchiera da bar.
Certo il compenso dell’Adrianone andrà in beneficienza, ma non sarebbe stato meglio ascoltare trenta minuti di musica in più senza abbandonare la Tv disgustati?

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Informazioni su andreabusin

Cerco un posto nell'infinito delle parole. Scrivo per dare un senso a quello che mi circonda, e una vita eterna alle vicende che vivo per mezzo degli altri. Diventato uno scrittore sogno di continuare a esserlo, aspettando che l'ispirazione ponga la parola fine ad un'altro romanzo.
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