Gli italiani hanno la giustizia che si meritano

Inauguro il nuovo anno riportando all’attenzione dei miei amici di penna alcuni fatti raccapriccianti che in parte ho vissuto direttamente e in parte mi hanno visto spettatore, pur sempre da vicino.
Tutto parte da un’affermazione semplice ma di effetto:”Gli italiani hanno la giustizia che si meritano”.
Una frase da bar, degna delle chiacchiere davanti a qualche articolo di cronaca o scandalo, pronunciata davanti alla tazzina del caffè o aspettando di uscire per la sigaretta.
Peccato tuttavia che questa frase venga pronunciata dall’illustrissimo Presidente del Tribunale nell’esercizio delle sue funzioni ossia in udienza.
Insomma capita in Italia che una coppia di divorziandi, anziché discutere le condizioni del proprio divorzio, concordate a suon di euro con il legale, assistano increduli allo sfogo dell’Illustrissimo Presidente sulle condizione in cui versano le aule di tribunale in Italia.
Che le cancellerie siano ormai a personale ridotto così come non vi sia un ricambio sufficiente per i giudici è cosa che dovrebbe essere portata all’attenzione di tutti sicuramente.
Le inefficienze del sistema devono trovare cura indubbiamente visto quanto lenta é la nostra macchina della giustizia.
Che tale problema diventi l’argomento unico e centrale di tutta la seduta non mi vede pienamente concorde, specie in ragione dei costi di un divorzio.

Insomma gli Italiani hanno la giustizia che si meritano specie quando nel corso di un procedimento per vizi strutturali si rivendicano le tanto blasonate garanzie decennali.
Dopo infatti che la parte attrice nel richiedere giustizia ha sostenuto i costi notevoli per le perizie giudiziali, un tempo definite necessarie per ottenere giustizia immediata, inspiegabilmente vede rigettato il ricorso sulla base di un vizio di forma, che per di più trova applicazione in altri ambiti legali.
Insomma un po’ come dire chiedo giustizia per un danno subito e il giudice invalida, dopo cinque anni, il tutto per un vizio di forma previsto nella materia di assemblea condominiale.
Al danno segue la beffa.
La parte che invocava giustizia deve anche soccombere all’imposizione di pagare le spese dell’altra parte.
Insomma forse il buon vecchio presidente di tribunale ha sentenziato la cosa giusta: gli italiani hanno la giustizia che si meritano.
Un modo come un altro per dire che prevale sempre la “legge del menga…”.
Per inciso pare che messo in guardia dell’incauto errore il giudice investito della causa per vizi strutturali abbia lasciato le parti a bocca aperta chiudendo con: “se le parti ritengono che la mia sentenza non sia corretta, presentino appello!”

Per fortuna la giustizia non è sempre amministrata così, ma sono certo che molti aneddoti potrebbero essere riportati a riscontro di questo stato di cose.

A presto…

20120115-201552.jpg

Pubblicità

Informazioni su andreabusin

Cerco un posto nell'infinito delle parole. Scrivo per dare un senso a quello che mi circonda, e una vita eterna alle vicende che vivo per mezzo degli altri. Diventato uno scrittore sogno di continuare a esserlo, aspettando che l'ispirazione ponga la parola fine ad un'altro romanzo.
Questa voce è stata pubblicata in Capisaldi giornalieri, finanziaria, infelicita, Infelicita', libri, Respiri, Riflessioni, separazione e divorzio. Contrassegna il permalink.

A te che hai letto, lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...