Da qualche giorno la dea ispiratrice fonte di pensieri e riflessioni sembra essersi presa una pausa ristoratrice.
Per nutrirla e farle creare nuove idee da metter in parole ho cercato asilo in un paesuccio tra le montagne dell’Alto Adige. Poche anime e un fresco pungente, anche ora che agosto ha dato il meglio di se in città e al mare.
Dal primo momento in cui ho messo piede in questi luoghi dove il cielo e’azzurro, i prati verdi e le montagne, a volte verdi, altre grigie, altre bianche, per non parlare delle Dolomiti rosa al tramonto, in questi posti lei, la mia musa mi ha lasciato.
Partito con molti appunti nel moleskin, molte idee su cui lavorare, da qualche giorno giaccio come un vegetale sul terrazzino di questo bilocale.
Vago con lo sguardo ora a monte, ora a valle. Poco fa mi son scoperto incantato ad osservare un camino fumare mentre la temperatura calda lascia il passo alla brezza fresca della sera.
Nemmeno la lettura mi e’di stimolo. Forse non e’la scelta più corretta: I fantasmi di pietra di Mauro Corona.
Se gia’i miei occhi e le mie membra sono travolti da questo ambiente, la lettura mi proietta in un mondo montanaro del passato. Ed eccomi in questo letargo di creatività.
Non potrei mai vivere scrivendo, uno perché non ne sono capace, due perché non sarei in grado di scrivere a comando come qualche amico giornalista deve fare.
Che dire oltre?
Forse che anche la mia creatività necessitava di un po di riposo, prima di riprendere l’anno lavorativo a spiare il quotidiano altrui e mio per generare pensieri, riflessioni e storie.
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