E se l’amore fosse solo una parola vuota?
Da che l’uomo esiste ha arricchito il suo vocabolario di parole atte a comunicare stati d’animo e situazioni soggettive. Ma se la parola amore descrivesse solamente una situazione chimica tra corpi?
Se questa parola non si rivelasse altro che un termine convenzionale per descrivere un legame tra gli esseri umani che pero’ trova la sua origine dalle influenze di elementi oggettivi che ci circondano? Svuotata del suo contenuto romantico la parola amore oggi rappresenta un contenitore vuoto a cui ciascuno nella propria esistenza attribuisce un significato basato sulla propria esperienza di vita e relazione con gli altri.
Quindi l’amore non e’un sentimento universale, ma qualcosa di soggettivo e unico per ogni essere umano.
La parola amore e’ una cosa meravigliosa: e’ tutto e niente allo stesso tempo, concreto e trascendentale, naturale e soprannaturale.
E’ comunque un’invenzione dell’uomo e come tutto quello che ha a che vedere con l’uomo mutevole e viziato dal mondo circostante.
L’amore e il suo significato non esistono, se non dentro il vocabolario di ognuno di noi.
Non ci si meravigli dunque se l’amore ciascuno lo vive a modo suo.
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L’amore è una questione chimica. L’alterazione delle molecole e gli squilibri tra particelle possono arrecare picere o dolore. Ma anche la nostra vita è una questione di chimica. Quindi, forse, il sillogismo vien da sé.
E dunque quanto assurdo e’ promettersi amore per tutta la vita quando non potremo mai essere padroni della chimica che domina i nostri corpi?
Nella presunzione di poter governare il nostro ego, condizioniamo la nostra vita e quella altrui, in rapporti il cui domani sara’ sempre incerto.
Amore: una parola che riempie il vuoto e freddo legame di ciascuno di noi con quanlcun altro.